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Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia ufficio di Bolzano
Pronto Consumatore - Edizione Europa Luglio/Agosto 2021
Supplemento all'edizione del Pronto Consumatore (Bollettino d'informazione del Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano) n. 52/59 - redazione: Centro Europeo Consumatori, ufficio di Bolzano
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Pronto Consumatore - Edizione Europa luglio/agosto 2021

E-COMMERCE

Cosa fare se il pacco non viene consegnato o è danneggiato?

Può capitare, anche se non dovrebbe, che quando si fa un acquisto online si rimanga delusi, in quanto il prodotto ordinato arriva danneggiato, o peggio non arriva a destinazione, a volte a causa di una truffa. Per ovviare a questi possibili problemi, è bene: pagare con sistemi sicuri (come carta di credito o Paypal), che consentano di effettuare la procedura di chargeback; accertarsi, nel caso in cui non si trova il pacco a casa, che questo non sia stato lasciato nei pressi dell’abitazione o da un vicino; accettare solo con riserva prodotti che siano fragili e/o costosi; documentare l’apertura del pacco con foto o video per avere una prova del fatto che il prodotto sia già danneggiato all’arrivo. Per saperne di più, leggi il nostro comunicato stampa.

TRUFFE OTP

Quando non è la propria banca ma un malintenzionato

È capitato spesso che negli ultimi mesi dei consumatori stessero scrivendo nella chat con la propria banca e venisse loro richiesto di immettere un codice segreto, una cosiddetta One Time Password (OTP), generata automaticamente. Questa viene utilizzata per autorizzare pagamenti, inserendola sul portale della banca nell’apposita sezione, ma in questi casi era richiesta al telefono, durante la chiamata o per messaggio. Dall’altro lato della cornetta, però, al posto della banca c’era un truffatore che rubava così migliaia di euro al malcapitato. La morale? Mai mandare una OTP a nessuno, neanche alla propria banca, perché queste password “usa e getta” sono generate soltanto per essere direttamente inserite e non saranno mai richieste dall’operatore di alcun istituto di credito. Maggiori informazioni nel nostro comunicato stampa.

NUOVE REGOLE IVA

Dal primo luglio in vigore la modifiche previste dalla direttiva UE

Con la direttiva UE 2017/2455, l’Unione Europea sta modernizzando l’applicazione dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) per le operazioni transnazionali di e-commerce. Da luglio: in caso di acquisti online, l’IVA sarà versata nel luogo in cui si verifica il consumo delle merci e dei servizi; viene ristabilita una concorrenza leale tra operatori di e-commerce europei ed esteri, nonché tra e-commerce e negozi tradizionali; le imprese avranno a disposizione un sistema semplice e uniforme per dichiarare e versare l’IVA sulle transazioni transnazionali verso acquirenti dell’Unione Europea, grazie a due nuovi sistemi online, lo sportello unico (OSS) e lo sportello unico per l’importazione (IOSS). I consumatori dovranno prestare attenzione nel caso in cui comprino prodotti provenienti da mercati esterni all’Unione Europea, perché i prezzi potrebbero essere indicati senza l’IVA e questa sarebbe quindi richiesta al consumatore. Per scoprire più dettagli a riguardo, leggi il nostro comunicato stampa.

CASO DEL MESE
Le analisi genetiche sono sempre più in voga e le ragioni per effettuarle sono diverse: scoprire le proprie origini, ritrovare dei familiari, diagnosticare delle malattie... Un consumatore romeno aveva richiesto il test del DNA per prendere delle decisioni familiari importanti. Aveva fatto presente questa circostanza al laboratorio di analisi, sito in Italia, pagando un supplemento per ottenere i risultati entro due settimane dall’invio del kit con il materiale genetico. Nonostante fosse stato rassicurato sulla tempistica, questa non era stata rispettata. Non essendo stato osservato un termine essenziale, il consumatore aveva chiesto di essere rimborsato. Non riuscendo, tuttavia, a risolvere il problema, egli si era rivolto al Centro Europeo Consumatori Romania, che aveva inoltrato da prassi la pratica al Centro Europeo Consumatori Italia (CEC). Il CEC Italia aveva ricontattato il laboratorio, ricordando che il termine essenziale assumeva rilevanza tale da privare la prestazione concordata della sua utilità e dell’interesse del creditore. Grazie al lavoro congiunto dei due Centri Europei Consumatori italiano e rumeno, il consumatore è stato quindi rimborsato della cifra di 1199 euro.