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Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia ufficio di Bolzano
Pronto Consumatore - Edizione Europa Gennaio 2024
Supplemento all'edizione del Pronto Consumatore (Bollettino d'informazione del Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano) n. 4 - redazione: Centro Europeo Consumatori, ufficio di Bolzano
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Pronto Consumatore - Edizione Europa gennaio 2024

E-COMMERCE

Acquisti dai giganti dell’e-commerce cinesi: rischi e cautele

Prezzi bassissimi e la possibilità di mettere le mani su articoli introvabili o inarrivabili, ecco come i nuovi marketplace spesso basati in Cina attirano sempre più persone, in particolar modo i più giovani. Tuttavia, è lecito chiedersi se si stia facendo davvero un buon affare. La contraffazione dei prodotti, le difficoltà a far valere i diritti di garanzia e la carente sicurezza dei prodotti sono solo alcuni dei problemi che spesso vengono trascurati nella frenesia dello shopping. Per approfondimenti consultate il sito del Centro Europeo Consumatori (CEC).


OCCHIO ALLA TRAPPOLA

Il coaching online – meglio stare in agguato

Raggiungere il benessere economico senza lavorare, diventare un coach di atleti professionisti dello sport oppure un rinomato coach in nutrizione: sono solamente alcune delle promesse dei coaching video, ossia dei tutorial online in cui sedicenti influencer svelerebbero ai propri seguaci o followers i segreti del proprio successo economico o personale. Come spesso accade però non è tutto oro quel che luccica. Una volta pagato, i neo-aderenti scoprono che, in realtà, il fantomatico segreto per guadagnare sostanzialmente consiste nell’attirare altri malcapitati sulla piattaforma per seguire i coaching video. Sono tante in giro per l’Europa le segnalazioni raccolte dalla Rete dei Centri Europei Consumatori (ECC-Net) relativamente ai contratti conclusi per dei corsi di coaching online dai quali le persone non riescono più a recedere. Tra questi anche l’ufficio di Bolzano del Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia. Leggete sul sito del CEC di che cosa si tratta.


GEOBLOCKING

Il Parlamento UE contro i blocchi geografici

Il Regolamento sul Geoblocking 2018/302/EU vieta ai venditori di beni e servizi online di porre dei blocchi geografici ingiustificati e altre forme di discriminazione basate sulla nazionalità, sul luogo di residenza o sul luogo di stabilimento dei consumatori, di reindirizzare automaticamente l’utente ad altre pagine specifiche per il paese da cui sta navigando (re-routing) o di prevedere termini e condizioni ingiustificatamente penalizzanti. Tuttavia, vi sono ancora aree in cui il geoblocking è consentito. Il Parlamento dell'UE vuole cercare di eliminare queste restrizioni ancora presenti nel mercato unico. La consegna transfrontaliera delle merci, ad esempio, non è obbligatoria con il Regolamento vigente, ed anche lo streaming di contenuti audiovisivi, quali film, serie ed eventi sportivi, è escluso dal divieto del geoblocking. In relazione a questi ambiti il Parlamento UE ha chiesto alla Commissione UE e agli Stati membri di esaminare se e come potrà essere possibile eliminare i limiti attuali. Rimane però incerto se i consumatori europei avranno la possibilità in un futuro prossimo di fruire di contenuti audiovisivi da fornitori europei da qualsiasi luogo in cui essi si trovino nell’UE.


CASO DEL MESE
Una consumatrice italiana aveva prenotato e pagato dei biglietti aerei per un weekend a Marsiglia attraverso un portale di prenotazione spagnolo. Il giorno della partenza, però, la consumatrice ha avuto una brutta sorpresa: il volo della compagnia aerea irlandese è stato cancellato a causa di uno sciopero dei controllori di volo in Francia. Alla consumatrice è stato offerto un volo sostitutivo la sera successiva, ma visto che così il weekend a Marsiglia si sarebbe ridotto ad un solo giorno, la consumatrice ha rifiutato tale proposta. Avrebbe perciò dovuto ricevere il rimborso del prezzo del volo di andata e di ritorno. La compagnia aerea le aveva presto comunicato che l'importo era stato accreditato sul suo "wallet", ma così non è stato. L'importo potrebbe invece essere finito nel “wallet” dell'intermediario. La Rete dei Centri europei dei consumatori ha in questo caso potuto aiutare la consumatrice e, dopo l’intervento del Centro Europeo Consumatori irlandese, la compagnia aerea ha trasferito l'importo dovuto alla consumatrice sul suo conto bancario tramite bonifico.