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Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia ufficio di Bolzano
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02.12.2021

Comprare un'auto su internet: una breve guida per smascherare le offerte fraudolente

 
Recentemente, il Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia ha registrato un aumento di richieste di informazione relative a offerte di auto usate su internet che si rivelano essere fraudolente. Purtroppo, il Centro non viene sempre contattato in tempo e non sempre si può evitare un danno economico. Perché, invece, non accompagnare una consulente legale nella sua ricerca di indizi e smascherare insieme a lei le offerte fraudolente?

Prima di tutto, un estratto dalla cronaca dei casi del CEC sulle truffe per l'acquisto di auto online:

  • Gennaio 2021: i colleghi belgi chiedono la nostra cooperazione in un caso di frode: un consumatore belga aveva pagato a una presunta azienda italiana 9.000 euro per un'auto usata.
  • Aprile 2021: un consumatore altoatesino ha già versato un acconto per acquistare un'auto usata da un rivenditore che si suppone abbia sede in Irlanda.
  • Giugno 2021: un consumatore francese paga 9.500 euro a un rivenditore italiano per un mini-escavatore.
  • Luglio 2021: un consumatore polacco trasferisce 20.000 euro per comprare un trattore in Italia.
  • Settembre 2021: un consumatore altoatesino riceve un'offerta per comprare un'auto., ma è scettico e contatta il Centro Europeo Consumatori Italia.


"Tutti questi casi ripropongono dei tipi di truffe che già conosciamo, in cui le identità di società realmente esistenti sono state clonate per scopi fraudolenti. La nostra ricerca ha rafforzato la convinzione che tutti i casi citati hanno seguito esattamente questo schema", riferisce Julia Rufinatscha, consulente legale del CEC Italia - ufficio di Bolzano. "Così, attraverso i dati di contatto forniti, abbiamo trovato una società effettivamente registrata alla Camera di Commercio. Di solito viene indicata fra i dati anche un sito internet. E proprio questo sito internet è spesso la prima importante indicazione di un'offerta fraudolenta: in tutti i casi citati precedentemente, si è scoperto che il sito web era stato creato solo poche settimane fa", specifica la consulente.

Come si ottengono i dati relativi a quando è stato creato un sito web?

Per ottenere questa informazione bisogna cercare la parola chiave "domainsearch" e poi inserire il dominio dell'azienda (ad esempio “euroconsumatori.org“). I dati forniti dal motore di ricerca sono scarsi, ma per la ricerca in questione la data che si trova alla voce "Creation Date" è sufficiente.
In alcuni casi, si possono ottenere maggiori informazioni consultando un estratto della Camera di Commercio, che spesso è anche allegato dal venditore stesso per ispirare fiducia. Per esempio, la descrizione dell'attività nell'estratto camerale può fornire informazioni utili a capire se la società reale, la cui identità è stata clonata, differisce dall'offerta fraudolenta, o che non c'è menzione di una forma di distribuzione online.

"Naturalmente, i truffatori preferiscono clonare le aziende che non hanno ancora una presenza online: In questo modo, cercando online gli interessati si imbattono solo nella homepage fraudolenta", ci rivela la consulente del CEC.

Ecco un riassunto delle caratteristiche principali dei siti truffaldini:

  • Un prezzo di vendita significativamente più basso rispetto alle altre offerte;
  • il sito web del venditore è stato creato solo di recente;
  • l'azienda clonata e reale di solito non ha una homepage;
  • l'indirizzo e-mail utilizzato è simile a quello dell'azienda reale, con la differenza che contiene l'estensione di un provider di posta gratuito;
  • i documenti, come le visure camerali, vengono inviati volentieri per apparire seri. L'identità della società reale differisce solo nella descrizione dell'attività o nella forma di distribuzione (per esempio, distribuzione online);
  • viene promesso un periodo di prova, così come il diritto di trasporto e di restituzione con rimborso dell'intero prezzo di acquisto;
  • viene richiesto che il pagamento sia effettuato con metodi non tracciabili (ad esempio mediante bonifico bancario),
  • ci sono errori di ortografia o di battitura nella corrispondenza;
  • il veicolo non può essere ispezionato in anticipo perché si trova in un altro Paese.


Se ci si imbatte in un’offerta di vendita con uno o più dei punti sopra menzionati, è consigliabile astenersi dall'effettuare qualsiasi pagamento.

In conclusione una considerazione e un invito da parte di Julia Rufinatscha: “Nel caso in cui sia stato effettuato un pagamento e si sia riconosciuta una truffa, non si ha altra scelta che presentare una denuncia, con possibilità di riavere indietro i soldi pagati molto scarse. Quindi, se la vostra ricerca non porta a un certo risultato, contattate il Centro Europeo Consumatori Italia per fugare ogni dubbio”.

Comunicato stampa
Bolzano, 2/12/2021

 

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