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Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia ufficio di Bolzano
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05.04.2018

Online trading e opzioni binarie: attenzione ai siti civetta

 
Solitamente il Centro Europeo Consumatori si occupa soprattutto di problematiche legate al settore dei viaggi e delle vacanze e di vari problemi legati agli acquisti online. Ultimamente però sempre più consumatori si rivolgono al Centro perché hanno utilizzato siti internet che offrono di investire i risparmi in opzioni binarie.
“Mio marito ha investito del denaro tramite un broker online. Stiamo rinnovando casa e pensavamo di far fruttare i propri risparmi in maniera più veloce”, ha raccontato una consumatrice a Rebecca Berto, consulente del Centro Europeo Consumatori che si occupa di queste richieste. Spesso si tratta di vere e proprie richieste di aiuto, visto che le somme investite sono superiori alla decina di migliaia di Euro, come ad esempio nel caso di una giovane coppia in procinto di sposarsi, che ha investito in una piattaforma di trading online, sperando di riuscire a guadagnare qualcosa per poter finanziare il matrimonio. Più che di “investimenti”, nel caso delle opzioni binarie si tratta spesso piuttosto di una scommessa: si investe il denaro in borsa e si scommette se le quotazioni saranno in rialzo o in ribasso. L'esito dell'investimento ha – come in un sistema binario - due soli possibili risultati: previsione corretta – e quindi ritorno economico, ma basso, oppure incorretta e quindi perdita totale del denaro “investito”.

Ma il problema non riguarda solo i consumatori italiani: anche i Centri Europei Consumatori di Austria, Belgio, Bulgaria e Francia si devono confrontare con richieste relative a criptovalute ed operazioni binarie. I consumatori che si sono rivolti al CEC Italia lo hanno fatto perché i conti della presunta piattaforma di trading online sono stati improvvisamente chiusi e alle persone coinvolte non vengono riaccreditate le somme inizialmente versate. Si tratta in questi casi di siti-civetta che utilizzano il nome di “veri” siti di trading online, modificandone il nome.

Il 27 marzo 2018 l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA-European Securities and Markets Authority) ha vietato temporaneamente la vendita di opzioni binarie ai piccoli investitori.

Alla luce di ciò, il Centro Europeo Consumatori vuole dare alcuni consigli utili prima di investire i propri risparmi in detti siti-civetta:
  • Controllare se il titolare del sito sia autorizzato a raccogliere risparmi presso il pubblico. Ogni società che vuole raccogliere risparmi deve avere un'autorizzazione rilasciata da un'Autorità di Vigilanza di uno Stato Membro dell'Unione Europea; in Italia dalla Commissione nazionale per la società e la borsa (CONSOB). Tale informazione va pubblicata sul sito internet.
  • Controllare se ci sono avvisi ai risparmiatori emessi dalla Consob. La Consob pubblica infatti una newsletter nella quale indica le aziende o i siti che NON sono autorizzati a raccogliere risparmi. Per effettuare tale verifica è sufficiente inserire il titolare del sito oppure il sito internet in questione: http://www.consob.it/web/area-pubblica/newsletter?viewId=ricerca_newsletter.
  • Diffidare da una piattaforma di trading online che vi chiede di bonificare delle somme di denaro presso un conto corrente estero che non ha alcun collegamento con la sede legale, ad esempio se viene richiesto di effettuare un bonifico presso un conto corrente in Zanzibar mentre l'apparente sede legale del titolare dell'online trading è in Gran Bretagna. Potete riconoscere il Paese destinatario del bonifico dalle due lettere iniziali del codice IBAN.
  • Diffidare con decisione da chi vi telefona proponendovi di attivare un conto presso una piattaforma di trading online. E sopratutto rifiutate con fermezza di versare solamente anche delle piccole somme di prova (solitamente all'incirca 250,00 Euro) “per vedere come va”. Se non siete voi ad aver contattato il presunto consulente, c'è da chiedersi anche come tale consulente sia entrato in possesso del vostro numero di telefono.
  • Incrociate i dati ed inserite l'indirizzo del titolare del sito in un motore di ricerca: è già capitato che fosse indicata come presunta sede legale di una piattaforma di trading online una sala congressi.
  • Non effettuate bonifici bancari: se proprio ritenete che la piattaforma di trading online sia un'occasione irripetibile, pagate le somme mediante carta di credito. In tal modo se qualcosa andasse storto, avrete almeno ancora la possibilità di disconoscere le transazioni effettuate e richiedere il c.d. charge-back.
  • Considerate che spesso i siti di trading-online hanno la propria sede legale all'estero. Non è escluso che per fare valere i vostri diritti in caso di reclamo, dovrete farlo eventualmente in Paesi offshore.
  • Infine, trattandosi di un contratto concluso online, i consumatori possono recedere dal contratto gratuitamente entro 14 giorni di calendario dalla data di conclusione; le piattaforme inoltre sono obbligate ad inserire sul proprio sito internet il link alla piattaforma ODR per la risoluzione online delle controversie sorte fra un consumatore ed un professionista.


Per maggiori informazioni è possibile contattare il Centro Europeo Consumatori di Bolzano all'indirizzo info@euroconsumatori.org o al numero 0471-980939.

Bolzano, 05/04/2018
Comunicato stampa

 

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