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Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia ufficio di Bolzano
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14.03.2024

Dal 7 marzo sono operative le regole del Digital Markets Act - Ma cosa significa per gli utenti? Lo spiega il Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia

 
Le grandi piattaforme individuate come “gatekeeper” avevano tempo fino al 7 marzo per adeguarsi alle nuove norme europee, che completano l’ambizioso pacchetto di regolamentazione dei mercati digitali della Commissione Europea, insieme al Digital Services Act. Le novità sono tante e rilevanti, ma le conseguenze pratiche per gli utenti non sono così intuitive da capire e in alcuni casi ci vorrà ancora un po’ per vedere come saranno messe in atto. Il Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia cerca dunque di fare chiarezza sulle nuove disposizioni.
Il Regolamento (UE) 2022/1925, insieme al Regolamento di esecuzione (UE) 2023/814, stabilisce le nuove regole da seguire per le grandi piattaforme digitali, identificate come “gatekeeper”: è il regolamento sui mercati digitali ed è pienamente applicabile a partire dal 7 marzo.
Il Digital Markets Act (DMA) innanzitutto si occupa di individuare chi sono le grandi piattaforme digitali, attraverso le quali fruiamo tutti noi della maggior parte della nostra vita online, che sono le destinatarie delle nuove regole. Queste imprese vengono quindi designate come “gatekeeper” quando forniscono servizi di piattaforma di base (motori di ricerca, social network, sistemi di comunicazione, browser, servizi di pubblicità online ed altri elencati esaustivamente nell’art. 2 del DMA) e raggiungono determinati requisiti “dimensionali” (almeno 7,5 milioni di € di fatturato negli ultimi 3 anni e 45 milioni di utenti mensili attivi, art. 3 DMA). La designazione non è però automatica, ma l’elenco viene stilato dalla Commissione Europea. Al momento sono stati individuati come gatekeeper 6 aziende, di cui 5 statunitensi e una cinese (un aspetto innovativo è proprio il fatto che si applichi a prescindere dalla sede principale dell’impresa se accede al mercato europeo): Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance (TikTok), Meta (Facebook, Instagram, Whatsapp) e Microsoft. L’elenco non è definitivo, innanzitutto perché alcune aziende (ByteDance ad esempio) ha contestato la propria designazione e poi perché viene verificato e rinnovato periodicamente.

L’obiettivo è di imporre nuove regole alle grandi piattaforme, una concorrenza più leale tra le imprese digitali, facilitare l’innovazione e conseguentemente creare un vantaggio per i consumatori. Le nuove limitazioni individuate per i gatekeeper sono in sintesi le seguenti. Le grandi piattaforme non potranno più, tra gli altri, trarre vantaggio dalla loro posizione dominante sul mercato digitale per promuovere in via preferenziale i propri prodotti a scapito di altri, imporre il proprio metodo di pagamento come unica possibilità di pagamento, riutilizzare i dati personali raccolti per un servizio ai fini di un altro servizio, imporre condizioni inique agli utenti commerciali, preinstallare determinate applicazioni software, imporre limitazioni agli utenti commerciali delle piattaforme.

Si ma in pratica cosa significa? Quali cambiamenti devono aspettarsi gli utenti?

Prevedere in concreto tutti i cambiamenti che verranno adottati a seguito delle importanti limitazioni inserite a tutela della concorrenza e dei consumatori non è semplicissimo, ma si può iniziare a fare qualche esempio già in atto per avere un’idea più precisa.
Alphabet ad esempio ha inserito alcune opzioni per evitare di condividere automaticamente i dati di utilizzo degli utenti tra i sui vari servizi, quali google, chrome e youtube. Gli utenti però potranno continuare a scegliere di condividere tra questi servizi la cronologia di navigazione per facilitare la propria esperienza personalizzata. Google maps non compare più nella ricerca come risultato principale quando si cerca un indirizzo ma tendenzialmente sarà necessaria una ricerca apposita.
Apple ha appena reso disponibile un nuovo aggiornamento del suo sistema operativo iOS, con il quale sarà ora possibile scaricare applicazioni anche attraverso altri store che non siano l’App store ufficiale e non avrà più come metodo di pagamento preimpostato Apple Pay.
Meta, che avrebbe già dovuto nei scorsi mesi limitare le proprie attività di tracciamento e profilazione degli utenti (sulla base del Digital Services Act, dal 17 febbraio in vigore per tutti), dovrebbe annunciare prossimamente la possibilità di aprire all’interoperabilità dei suoi sistemi di messaggistica, consentendo di mandare messaggi anche al di fuori dei servizi della propria piattaforma.

Questi sono solo alcuni dei cambiamenti già introdotti o che verranno introdotti a breve e che presumibilmente contribuiranno a cambiare significativamente la nostra esperienza di consumatori online. L’obiettivo è quello di garantire, attraverso l’adozione del pacchetto di regolamentazione costituito da DSA (Digital Services Act) e DMA (Digital Markets Act), mercati digitali più sicuri, trasparenti e con una concorrenza più leale. Per raggiungere questo obiettivo è anche previsto un sistema di sanzioni molto elevate irrogabili dalla Commissione Europea per chi non si adegua ai regolamenti, che possono arrivare fino al 10% del fatturato (globale) dell’azienda per chi non abbia commesso altre precedenti violazioni o fino al 20% in caso di recidiva (art. 30 DMA).

La speranza è che ciò si traduca per i consumatori in una libertà di scelta più ampia, un’offerta maggiore con una diminuzione dei costi per effetto di una reale concorrenza, un trattamento più corretto e trasparente dell’utilizzo dei propri dati personali e più facilità nel passare da un servizio all’altro. L’obiettivo è sicuramente ambizioso e di non facile realizzazione, incontrando anche varie resistenze da parte delle aziende coinvolte. L’Unione Europea si è dimostrata comunque precorritrice ed ha creato le basi per un mercato digitale più sicuro e trasparente per tutti i consumatori europei.

Ulteriori informazioni sono disponibili gratuitamente contattando il Centro Europeo Consumatori Italia (sede di Bolzano tel.: 0471-980939 email: info@euroconsumatori.org; sede di Roma tel.: 06-44238090, email: info@eccnet-italia.it).


Bolzano, 14 Marzo 2024
Comunicato stampa

 

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