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Centro Europeo Consumatori (CEC) Italia ufficio di Bolzano
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27.06.2013

Al volante sotto mentite spoglie

 
Il signor Claudio è rimasto alquanto sorpreso quando un paio di giorni fa svuotando la buca delle lettere , ci ha trovato due multe per eccesso di velocità provenienti dalla Francia.
In realtà il signor Claudio nelle date delle due contravvenzioni – a marzo ed aprile 2013 – si trovava infatti al lavoro, in Alto Adige. Come avrebbe fatto a trovarsi contemporaneamente sul posto di lavoro in Italia e a bordo di una macchina con sua in Francia? Magari non si tratta di una „vera“ contravvenzione?

Arrabbiato ed anche un po' preoccupato, visto che gli si chiedevano ben 200 Euro, il signor Claudio si è rivolto al Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano. Quest'ultimo ha verificato i documenti redatti in francese e capito subito che si trattava davvero di due „vere“ multe e quindi di due „vere“ richieste di pagamento dello Stato francese. Il proprietario dell'auto francese, incappato in un autovelox, dopo aver ricevuto le multe, ha semplicemente dichiarato che al momento del superamento dei limiti di velocità, alla guida della sua auto c'era il signor Claudio. Nonostante il signor Claudio non conoscesse il proprietario del veicolo, questo ha comunicato alle autorità francesi non solo il nome, ma anche l'indirizzo altoatesino corretto del signor Claudio. Difficilmente si saprà mai dove il proprietario dell'auto abbia recuperato questi dati, ma internet sicuramente ha giocato un ruolo importante.

Il CEC di Bolzano ha quindi chiesto aiuto al CEC Francia per sapere come il consumatore avrebbe dovuto reagire alle richieste di pagamento. Come in Italia, anche nel caso delle multe francesi si tratta di sanzioni amministrative che danno vita ad un procedimento amministrativo: è possibile pagare oppure impugnare la multa. In questo ultimo caso in Francia è previsto un ricorso scritto da fare con un apposito modulo entro il termine di 76 giorni. Al formulario, che dovrebbe essere spedito con raccomandata a/r, bisognerebbe allegare quanti più documenti possibili che confermano e provano che non si ha commesso quella infrazione (ad esempio un documento redatto dal datore di lavoro che conferma che in quella data si era al lavoro, una copia della denuncia alle autorità). I moduli per il ricorso sono disponibili online in diverse lingue dell'UE, tra le quali anche il tedesco e l'italiano, cosa che per il nostro consumatore ha costituito sicuramente un vantaggio.

Il signor Claudio ha fatto ciò che gli è stato consigliato ed ha subito presentato un ricorso contro la multa francese.

Considerando ciò che è accaduto al signor Claudio, il CEC consiglia – soprattutto nel mondo virtuale – di prestare particolare attenzione a non diffondere i propri dati personali. Come abbiamo visto, se questi capitano nelle mani sbagliate, può succedere di tutto!

Per maggiori informazioni il Centro Europeo Consumatori è a disposizione al numero 0471/980939 oppure scrivendo a info@euroconsumatori.org.

27/06/2013
Comunicato stampa

 

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